Sesta newsletter del progetto Life+ Trota, Agosto 2017

A cura del team dei ricercatori Life TROTA

Entrati ormai nella seconda metà dell’anno, ci avviamo a grandi passi anche verso il termine del progetto Life Trota, che si concluderà a fine gennaio 2018. Malgrado ciò, siamo comunque nel pieno delle attività di campo a cui si aggiungono le attività di disseminazione previste negli ultimi 6 mesi di progetto.

Oltre agli incontri locali con le associazioni piscatorie, che verranno organizzati tra Ottobre e Dicembre (e di cui verrà data notizia nel sito www.lifetrota.eu e sulla pagina Facebook), il progetto Life prevede alcuni incontri di disseminazione in Italia e all’estero, in aree particolarmente interessanti per le attività di conservazione e gestione delle specie autoctone.
Questo percorso è quindi iniziato presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, alla presenza dei rappresentanti del Ministero, dei referenti di alcuni dei Parchi nazionali dell’Appennino Centrale, interessati dalla presenza della salmo macrostigma nei loro corsi d’acqua, e dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Altro interessante incontro, è stato lo scambio di buone pratiche con il progetto Life Cipriber, in Spagna, grazie al quale è stato possibile raccontare le attività e i risultati raggiunti ad un audience internazionale, interessata dalla gestione delle specie autoctone vista la presenza di specie autoctone protette dalla Direttiva Habitat, il cardine della politica di conservazione della natura in Europa. E proprio per ricordare l’importanza della conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, il progetto Life Trota ha voluto celebrare il 25° anniversario della sua entrata in vigore (il 21 maggio 1992) con un documentario realizzato dal video - maker Roberto Lo Monaco, delle attività svolte in questi tre anni di progetto.

Nello specifico, questi i punti principali delle attività portate avanti negli ultimi mesi:

Azione C2. Produzione di trote mediterranee

Come già anticipato nella Newsletter n° 5, le spremiture della stagione riproduttiva 2016/17 hanno permesso di ottenere oltre 20.000 uova fecondate (previste da progetto: 10.000). L'incremento nella produttività è conseguenza del fatto che i riproduttori selvatici campionati nei primi due anni di progetto hanno raggiunto taglie maggiori e, conseguentemente, una più elevata fecondità.
Inoltre, alcune femmine mediterranee nate in allevamento nella stagione riproduttiva 2014/15 hanno raggiunto quest’anno la maturazione ed è stato possibile utilizzarle, insieme agli esemplari campionati in natura nel mese di novembre.
Ciò ha permesso di compensare l’impossibilità di ottenere riproduttori selvatici dal sito delle “Gole dell’Infernaccio”, lungo il fiume Tenna, inaccessibile per le ben note difficoltà logistiche legate al grave sisma verificatosi nell’area del Parco nazionale di Monti Sibillini a partire da agosto.
Successivamente al periodo riproduttivo, i pesci utilizzati per le spremiture sono stati smistati in base al bacino fluviale di origine e allo stesso tempo è stato effettuato un censimento degli individui che potranno essere utilizzati per le attività “post-Life”. Nella primavera/estate 2017 sono stati inoltre marcati con elastomeri e microchip circa 50 esemplari per ciascuno dei tre stock genetici (Chienti, Nera e Tenna), nati in allevamento nella stagione riproduttiva 2015/16. Queste trote saranno utilizzate per la produzione in cattività di esemplari puri durante le attività del “post-Life”.
È stato altresì avviato il trasferimento degli avannotti nati nella stagione riproduttiva 2016/2017 dall'incubatoio alle vasche esterne di accrescimento (nursery). Anche in tal caso, la sistemazione è stata realizzata tenendo conto dello stock genetico di appartenenza dei singoli individui.

Azioni C3 e C4. Rimozione delle trote aliene e ripopolamento con trote mediterranee

Da marzo a luglio 2017 sono proseguite le attività di rimozione delle trote atlantiche aliene nei tratti fluviali precedentemente individuati.
La consistenza delle trote aliene è risultata sensibilmente diminuita, in linea con le previsioni del progetto (nell’ordine del 60-80 % rispetto alla densità riscontrata durante le attività di monitoraggio delle azioni preparatorie).
Questo risultato positivo ci ha permesso di anticipare già nel primo semestre del 2017 le attività di ripopolamento con le trote mediterranee nate a Cantiano, anziché alla fine dell’anno come inizialmente previsto. In definitiva, tra la fine di maggio e luglio, le attività di ripopolamento nei siti individuati hanno permesso di rilasciare circa 13.500 trotelle nate nella stagione riproduttiva 2016-2017.
 

Azioni C5. Analisi delle portate estive dei corsi d’acqua

Durante il primo semestre del 2017 sono stati eseguiti i rilievi della portata nei torrenti Cesano, Cinisco, Gorga, Rapegna e Ussita in concomitanza con le attività di rimozione delle trote alloctone.
Questi rilievi sono molto significativi poiché, a seguito dei recenti eventi sismici, è stato registrato un anormale incremento delle portate fluenti in alveo nel bacino del fiume Nera che potrebbe avere importanti implicazioni per le biocenosi acquatiche.
Per l'implementazione del modello di stima dei deflussi in relazione alle indicazioni del PTA della Regione Marche è stata organizzata nel mese di marzo una riunione preliminare con l'Autorità di bacino delle Marche per la discussione dell'impostazione metodologica.

Azione C6: Updating of fishing, fish farming and restocking local regulation and proposal to review river basin plans in coherence with Salmo macrostigma conservation

Alla fine del mese di giugno il Comitato Tecnico-Scientifico, tramite nota prot. N. 22371 della Provincia di Pesaro e Urbino, ha presentato alla Regione Marche alcune modifiche alla proposta di "Legge regionale per la tutela e l'incremento della fauna ittica, la salvaguardia dell'ecosistema fluviale e disciplina della pesca sportiva nelle acque interne" coerenti con gli obiettivi dell'azione C6.
In particolare, le principali richieste di modifica hanno riguardato:

1) l'istituzione del Centro ittiogenico Regionale di Cantiano con lo scopo di produrre le trote mediterranee necessarie per le attività di riequilibrio biologico;
2) l'istituzione di aree di protezione speciale che costituiranno dei "rifugi genetici" in grado di assicurare la persistenza delle popolazioni geneticamente pure o quasi pure della trota mediterranea;
3) l’obbligatorietà dei controlli genetici sulle trote mediterranee immesse nei corpi idrici regionali
4) l'assoluto divieto di utilizzare salmonidi appartenenti a specie, popolazioni e stock genetici di provenienza geografica estranea al territorio regionale.

Monitoraggio dell’impatto delle azioni di progetto (Azioni D1, D2 e D3)
 
Le prime elaborazioni scaturite dai risultati dell’azione C3 sono molto positive e indicano il pieno successo delle attività di rimozione delle trote aliene.
L’analisi dei dati raccolti nei siti eradicati ha confermato che la rimozione della trota atlantica di origine domestica, presente con densità molto elevate a causa dei ripopolamenti legati alla pesca sportiva, favorisce una rapida ripresa degli organismi dulcicoli che risentono negativamente dell'attività predatoria di questa specie invasiva.

In occasione del XVI Congresso Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci sul tema “La gestione della fauna ittica nell’ottica della conservazione”, tenutosi a Popoli (PE) dal 21 al 23 ottobre 2016, è stata presentata una comunicazione orale dal titolo “Population status of Cottus gobio (Linnaeus, 1758) in two Mediterranean rivers (central Italy) after eradication of Atlantic brown trout Salmo trutta Linnaeus, 1758”.
Nella comunicazione sono stati illustrati alcuni risultati preliminari ottenuti nell’ambito della azione C3 riguardante l’attività di eradicazione delle popolazioni di trota aliene, con particolare riferimento allo stato delle popolazioni di Scazzone (Cottus gobio) nei periodi successivi a tali interventi.
L’intervento ha suscitato l’interesse di molti congressisti, che hanno formulato numerose domande allo scopo di approfondire la conoscenza del progetto presentato.
La partecipazione al convegno nazionale, a cui erano presenti oltre 60 ittiologi provenienti da tutta Italia, ha quindi rappresentato l’occasione per attirare l’interesse del mondo scientifico sui risultati positivi ottenuti nel corso della realizzazione del progetto, non soltanto in riferimento alla trota Mediterranea ma anche riguardo ad altre specie di notevole interesse conservazionistico.
Anche i primi risultati delle analisi genetiche condotte sulle popolazioni dove sono state rilasciate le trote mediterranee prodotte a Cantiano indicano che c’è stato un significativo incremento della diversità genetica nativa. Le attività di monitoraggio proseguiranno nei prossimi mesi, fino alla fine del progetto.

Attività di comunicazione e disseminazione (Azione E)

Nel primo semestre di quest’anno è stato ultimato un video documentario sul progetto, pubblicato sul sito internet www.lifetrota.eu. Una versione breve è stata caricata sulla pagina Facebook in occasione della giornata celebrativa del 21 maggio dedicata ai 25 anni del programma LIFE, della Direttiva Habitat e della rete Natura 2000.
Il video ha raggiunto 10.427 persone, ha avuto 3,5mila visualizzazioni, 62 condivisioni e 58 “mi piace”. Un ringraziamento speciale al nostro bravissimo video – maker Roberto Lo Monaco per il lavoro svolto!
Le attività di disseminazione previste dal progetto sono iniziate con un incontro, tenutosi il 9 giugno, presso la sede del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. Un interessante momento di confronto con i rappresentanti di ISPRA, dei Parchi nazionali dell’Appennino Centrale e con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sui risultati ottenuti in questi 4 anni dal progetto Life Trota e sulle strategie da mettere in campo a livello nazionale per garantire la conservazione delle specie autoctone e il miglioramento degli habitat fluviali.
Gli eventi di disseminazione sono proseguiti il 18 e il 19 luglio 2017 a Valladolid – in Spagna - per uno scambio di buone pratiche, organizzato in collaborazione con il partenariato del progetto Life Cipriber. Il progetto spagnolo, coordinato dalla Confederación Hidrográfica del Duero, si occupa della conservazione di cinque specie incluse nell’Annex II della Direttiva Habitat e ha come obiettivo quello di migliorare lo stato di conservazione di queste specie endemiche, tramite la realizzazione di un protocollo sulla gestione delle specie invasive e, al contempo, di raggiungere il buono stato ecologico dei corsi d’acqua, migliorandone la gestione.
Nel mese di febbraio, infine, in risposta ad alcune osservazioni critiche provenienti dal mondo della pesca sportiva, Legambiente, con il supporto dell’intero partenariato, ha elaborato un comunicato stampa nel quale è stato chiaramente definita l’interazione tra le attività del progetto Life+ TROTA e le attività regionali relative alla programmazione e alla gestione delle attività alieutiche. In questo comunicato è stato chiaramente ribadito che non c’è neanche nessun nesso tra il Progetto “Life+ TROTA” e il mancato ripopolamento dei corsi d’acqua regionali.
Al contrario il Progetto rappresenta un’opportunità da questo punto di vista perché, grazie alle ricerche e alle attività finora intraprese, le Marche costituiscono una delle poche regioni italiane in grado di adeguare i propri programmi di gestione della fauna ittica nel rispetto della normativa vigente (nazionale e regionale), garantendo un corretto equilibrio fra aspettative dei pescatori sportivi e esigenze di conservazione.

Per seguire il progetto: www.lifetrota.eu oppure www.facebook.com/life.trota
Per informazioni: info@lifetrota.eu

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